Sono nato a Bologna un freddo giorno d’inverno del 1970.
Dopo il liceo scientifico mi sono iscritto a Ingegneria Meccanica, perché in quegli anni la mia passione era tutto ciò che aveva un motore e delle ruote.
Nel 1990 ho conosciuto il mio primo mentore, una persona che oggi non c’è più e che mi ha insegnato i rudimenti dell’informatica e della gestione di un ufficio e di un archivio.
Erano gli anni in cui un possedere un Olivetti M24 con un processore 8086, 640 KB di RAM, un Disco fisso da 10MB, una scheda video CGA e un monitor a fosfori verdi significava essere all’avanguardia della tecnologia. Scrivevamo documenti con WordStar, il nostro foglio di calcolo era Lotus123 e dBase di Ashton-Tate il nostro database.
Da lì in poi fu tutto in discesa. I primi Windows (3.1, 95, 98), poi il superbo (per l’epoca ) Windows NT e i primi server. Intanto una grande novità si affacciava al mondo, si chiamava Internet e per collegarti usavi un modem che andava a 56 kbit/s e teneva occupato il telefono per tutto il giorno con somma incazzatura di mamme e papà (oppure andavi a 64 kbit/s e avevi la doppia linea, ma allora avevi una ISDN ed eri un figo).
Il nuovo millennio ci portò Linux (anche se esisteva dai prima anni ’90, ma lo usavano in quattro), l’Open Source, il Free Software poi, a valanga tutto il resto, i social media, il mondo connesso e Internet in mobilità.
Ho attraversato tutti questi mondi, lavorando sempre su sistemi high-end dalla fine degli anni ’90 a oggi, e non ho ancora smesso.
Oggi mi occupo di infrastrutture, monitoraggio e osservabilità, principalmente in ambito Unix/Linux.
Dopo anni di volontariato nel sociale, principalmente in ambito sanitario e di protezione civile (oltre 30 anni, nei quali sono stato anche presidente di una grande associazione del bolognese), oggi dedico il mio tempo libero alla gestione e promozione di piattaforme social libere e etiche.